Santasangre

2001, Roma - Italia

Collettivo di ricerca artistica formato da Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Pasquale Tricoci, Dario Salvagnini e Roberta Zanardo e attivo fino al 2014. Iniziano mettendo insieme la formazione di ognuno: la body art, il linguaggio video, le installazioni meccaniche e sonore, spostando poi il loro lavoro all’interno dello spazio teatrale. La scena diventa luogo di contaminazione e di sperimentazione attraverso il linguaggio coreografico, le tecnologie video e le installazioni sceniche. Corpo, luce, video, suono si mescolano per indagare questioni spesso legate al rapporto tra arte e scienza dove la meraviglia ha un ruolo predominante.

art field

keywords

corpo, multidisciplinarietà, periferie, tecnologia, suono, luce, meraviglia

context

Istantanee festival

date

Bestiale Improvviso - Sovrapposizione di Stato

Bestiale Improvviso - Sovrapposizione di Stato conclude un ciclo iniziato con Sincronie di errori non prevedibilie e proseguito con l'installazione performativa Framerate 0. Il sottotitolo dello spettacolo, "Sovrapposizioni di stato", fa riferimento al lungo lavorio di scandaglio scientifico usato per la composizione dell’opera, richiamando la fisica quantistica secondo cui lo stato di un sistema non è unico e determinato, ma è contemporaneamente la sovrapposizione di tutti gli stati possibiliper quel sistema. Campo di indagine sono le trasformazioni della materia e in particolare l’energia nucleare, le reazioni di fissione e fusione: la fusione spontanea dell’energia delle stelle e quella imprudente indotta dall’uomo che genera la bomba a idrogeno. Di fronte alla contemplazione dell’energia si prova un misto di meraviglia e inquietudine, la stessa sensazione che intende informare lo spettacolo, perché, come scrivono i Santasangre: «La meraviglia della natura ci sorprende e ci spaventa nello stesso istante». (Mauro Petruzziello)

Qual è stato l’iter progettuale di Bestiale Improvviso - Sovrapposizione di Stato?

Roberta Zanardo: Consideriamo Bestiale Improvviso - Sovrapposizione di Stato, come la conclusione di un progetto artistico cominciato nel 2009 e il cui fine era mettere in relazione arte e scienza. Tale relazione era studiata attraverso l’analisi della trasformazione della materia per applicazione dell’energia. Siamo partiti con due “esperimenti”, Framerate 0 e Sincronie di Errori non Prevedibili. In Framerate 0 tentavamo di traslare in un discorso artistico la transizione di fase o quello che è comunemente chiamato: cambiamento di stato. Ci interessava, insomma, il passaggio dallo stato liquido allo stato solido dell’acqua. Per questo abbiamo inserito e costruito l’intero spettacolo (o esperimento) intorno ad una lastra di ghiaccio vero. Dopo SeiGradi, lo spettacolo che chiudeva la trilogia Studi per un Teatro Apocalittico, sentivamo la necessità di recuperare un vuoto fertile da cui ripartire. Ecco, allora, che abbiamo deciso di fare a meno del corpo. Certo, ben presto, lavorando con la lastra di ghiaccio ci siamo resi conto che l’oggettiva mancanza di un corpo in scena era sostituita da quella materia. La lastra di ghiaccio per noi non era scenografia ma presenza agente, protagonista assoluta. Nel passaggio successivo, Sincronie di Errori Non Prevedibili, invece, abbiamo recuperato la nostra modalità di lavoro cercando di approfondire il discorso sul suono e sul video (rigorosamente live). Abbiamo utilizzato quest’ultimo non più per produrre immagini ma luce. (questo avviene già in framerate) Questo secondo esperimento era volutamente incentrato sulle possibilità di errore e imprevedibilità e sulla loro importanza all’interno di un processo di creazione. L’arte come la scienza fa dell’errore una possibilità di progresso.

textfoto Santasangre

E il discorso sull’energia nucleare?

Roberta: ci siamo concentrati su tale tema nel 2010 iniziando a costruire Bestiale Improvviso. In questo percorso abbiamo proceduto attraverso tre studi sui generis da noi chiamati ipotesi. Usualmente gli studi sono pensati come qualcosa di progressivo, un processo di costruzione lineare verso lo spettacolo definitivo. Le nostre ipotesi, invece, sono autonome una dall’altra e pur costituendo un momento di riflessione sullo spettacolo, vivono della propria struttura e specificità. Dopo queste tre tappe (rispettivamente al festival delle Colline Torinesi, Drodesera, e B-motion) abbiamo debuttato con Bestiale Improvviso al Romaeuropa Festival e ora presentiamo in prima assoluta, ad Istantanee, questa Sovrapposizione di Stato.

Ossia?

Roberta: Si tratta di un ulteriore Bestiale Improvviso. Accumulati tutti i materiali durante esperimenti e ipotesi ci siamo chiesti: se avessimo scelto gli elementi che compongono lo spettacolo in maniera differente cosa sarebbe successo? Il risultato, se pur diverso, sarebbe stato sempre Bestiale Improvviso? Insomma, abbiamo scelto di applicare –al nostro lavoro- quello che in fisica quantistica è detto principio di indeterminazione.

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Esistono tendenze di comportamento e soltanto nel momento in cui queste si definiscono si può dire che una cosa è quello che è. Ci interessava poter presentare un’altra possibilità. Dario Salvagnini: I due bestiali sono il medesimo spettacolo ma in maniera differente, la fruizione dell’uno non deve essere a tutti i costi vincolata a quella dell’altro, ma, naturalmente, la visione di entrambe i lavori chiarisce quell’ambivalenza che è metafora del tema indagato. Soltanto ora chiudiamo il percorso sviluppato in questo lungo arco di tempo.

Come nasce la collaborazione con Cristina Rizzo e Teodora Castellucci?

Dario: Durante i nostri spettacoli, escludendo Roberta, la maggior parte di noi sta nel retroscena, quindi se abbiamo la necessità di più corpi, pensiamo a dei performer esterni al gruppo. In questo caso ci siamo rivolti consapevolmente a delle personalità artistiche molto strutturate come sono Cristina e Teodora. Sentivamo la necessità di un confronto poiché nel lavoro all’interno del nostro collettivo, l’approfondirsi della nostra conoscenza e delle nostre peculiarità ha condotto nel tempo a una certa uniformità nello sguardo, una sintonia che volevamo mettere in crisi.

textfoto Santasangre

Come avete lavorato sul corpo, considerando le forti fisicità delle due danzatrici?

Roberta: Abbiamo cercato di far convivere fisicità diverse comunque consapevoli che la nostra attenzione non doveva essere donata esclusivamente al corpo. Nei nostri spettacoli confluiscono diversi linguaggi (musica, video, luce), per cui buona parte del lavoro è consistita nel domandarsi quanto il corpo dovesse emergere o quanto si dovesse confondere all’interno della costruzione scenica. Insomma abbiamo inteso ogni corpo come una sostanza colta nelle sue infinite possibilità di declinazione.

Qual è il vostro rapporto con il Kollatino Underground? Da dove la scelta di presentare questo nuovo spettacolo “in casa”?

Dario: Per noi è molto importante presentare Bestiale Improvviso- Sovrapposizione di Stato in questo spazio, proprio perché come dicevamo prima rappresenta una conclusione. Il Kollatino Underground per noi è come una casa, è il luogo in cui avvengono le prove, in cui possiamo scambiare le nostre riflessioni e costruire i nostri spettacoli nella loro particolare conformazione. Per quanto riguarda Istantanee ci sentiamo in perfetta sintonia con la curatela di Maria Paola Zedda, tanto a livello tematico quanto organizzativo. Nella mancanza di spazi ed economie, ci sentiamo legati al festival Istantanee anche per le sue coordinate politiche.

L'intervista è a cura di Matteo Antonaci e Chiara Pirri per l'osservatorio critico Sguardi Istantanei, nell'ambito di Istantanee Festival / Kollatino Underground